“In questi vent’anni di attività abbiamo invitato gli studenti delle scuole torinesi ad assistere ad alcune prove generali dei nostri concerti. A fatica gli accompagnatori riescono a trattenere all’ingresso in sala l’entusiasmo dei ragazzi: urla e giochi, risate e sguardi curiosi. Poi, dopo il gesto del direttore d’orchestra, un silenzio assoluto che potrei descrivere come attento, denso di emozione, coinvolgente. Penso che sia veramente un’esperienza trasformativa per loro, lo leggo negli occhi di coloro che si avvicinano al palco e riconoscono nei musicisti una presenza reale, simile alla loro. L’unica differenza è rappresentata dagli strumenti musicali e mi sembra di essere percepito dai ragazzi come una specie di mago, in grado di cambiare la realtà, almeno quando mi esprimo attraverso la musica.”