Note al concerto
DIRETTORE D’ORCHESTRA Reinhard Goebel PROGRAMMA Wolfgang Amadeus Mozart – Fantasia in do minore (arr. Carl David Stegmann)Franz Josef Haydn – Sinfonia N. 45 in fa diesis
Note al concerto
DIRETTORE D’ORCHESTRA
Reinhard Goebel
PROGRAMMA
Wolfgang Amadeus Mozart – Fantasia in do minore (arr. Carl David Stegmann)
Franz Josef Haydn – Sinfonia N. 45 in fa diesis minore, “Gli addii” Hob. I:45
Anton Eberl – Sinfonia in mi bemolle maggiore op.33
L’ultimo concerto della stagione ospita uno dei più rinomati musicisti tra coloro che hanno dedicato il proprio percorso artistico all’esecuzione e alla riscoperta della musica antica, Reinhard Goebel, fondatore e primo violino di Musica Antiqua Köln.
La scelta del programma è ispirata dallo spirito della fine del Settecento, epoca in cui la musica raccontava la quotidianità e rispecchiava il gusto e le esigenze della società.
Agli occhi attuali suona come un’azione irrispettosa quella di trascrivere per orchestra un brano per pianoforte di W. A. Mozart. La versione orchestrale, nell’arrangiamento di Carl David Stegmann, compositore e pianista contemporaneo del genio salisburghese, unisce, come lo stesso Mozart sembrava aver suggerito, la Fantasia K 475 alla Sonata K 457, due composizioni per pianoforte pubblicate nel 1785. La Fantasia in do minore, articolata in cinque movimenti che alternano tempi lenti a movimenti veloci (Adagio – Allegro – Andantino – Più Allegro – Adagio) viene a costituire così un vero e proprio preludio al primo movimento della Sonata composta nella stessa tonalità, creando una sorta di “nuova” sinfonia mozartiana dalla forma atipica.
Risaputo da molti è invece l’aneddoto che accompagna la creazione della Sinfonia N. 45 in fa diesis minore, “Gli addii” Hob. I:45 di Franz Josef Haydn. Fu proprio durante la prima esecuzione della sinfonia che i musicisti a turno smisero di suonare nel movimento finale, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala. L’esecuzione venne portata a conclusione da due violini con sordina, suonati da Haydn stesso e dal primo violino, Luigi Tomasini.
Il soggiorno dell’orchestra ad Eszterhaza, alla corte del principe Nikolaus Esterhàz fu infatti più lungo del previsto e con questo finale il compositore manifestava in maniera allusiva il desiderio dei musicisti di ritornare a casa ad Eisenstadt, dov’erano attesi dalle loro famiglie.
Un brano sconosciuto ai più e dalla genesi curiosa è la Sinfonia in mi bemolle maggiore op.33 di Anton Eberl, compositore legato sia a Mozart che a Beethoven, famosissimo in vita per le sue composizioni per pianoforte e per la carriera concertistica.
La Sinfonia venne presentata per la prima volta nello stesso concerto del 7 aprile 1805 in cui venne eseguita per la prima volta la Sinfonia n.3 “Eroica” di L. v. Beethoven e, scritta nella stessa tonalità, ricevette, anch’essa, notevoli elogi “straordinariamente piacevole, (…) ha così tanto di bello e potente, gestito con tale genio e arte, che il suo effetto difficilmente potrebbe mancare in qualsiasi esecuzione (…)”.
Introdotta da un Adagio di apertura presenta un Allegro caratterizzato da un linguaggio molto fresco e al contempo carico di intensità drammatica seguito da un Andante con moto che richiama un movimento di danza. Seguono un Minuetto e uno Scherzo spumeggianti e ricchi di effetti dal carattere umoristico costruiti con un abile uso delle articolazioni e con effetti dinamici sorprendenti.
Novità dal Settecento e giochi musicali per un concerto in cui farsi sorprendere.
(foto di Reinhard Goebel: ©Markus Bollen)
Data e orario
11 Maggio 2026
ore 20
Dove
Teatro Regio di Torino
Piazza Castello 215, Torino